Quando e perché eseguire la manutenzione della caldaia

  • Autore: Stan Petkov
  • 10 ott, 2019
manutenzione della caldaia

Appena acquistata una nuova caldaia, magari a condensazione, si ha spesso l’idea di essere tranquilli per molti anni, senza che sia più necessario tornare a occuparsi delle fonti di riscaldamento per la casa. Non proprio: la manutenzione periodica della caldaia non serve soltanto per assicurare il perfetto funzionamento al dispositivo, ma è anche regolata da norme di legge, che stabiliscono la periodicità e la natura degli interventi manutentivi.

I tempi per il controllo

Con la manutenzione, la caldaia può preservare a lungo nel tempo le proprie prestazioni, al tempo stesso senza eccedere con i consumi di energia e senza rilasciare nell’ambiente che ci circonda troppe sostanze nocive. Proprio per questo, gli interventi di manutenzione sono obbligatori: la tempistica viene riportata nei libretti d’uso e di manutenzione della caldaia stessa, e non è, come a volte erroneamente si crede, da farsi per forza una volta all’anno, ma secondo le scadenze stabilite dall’impresa installatrice. Per esempio, se la caldaia è stata installata in parti della casa dove lo spazio è appena sufficiente, potrà essere richiesta una manutenzione più frequente.

Il manutentore della caldaia ha sempre l’obbligo, va ricordato, di rilasciare un report della manutenzione e di compilare il libretto di impianto nelle parti relative agli interventi effettuati, che non sempre coincidono con il controllo dell’efficienza energetica.

Quest’ultimo ha, invece, scadenze precise, e riguarda sia gli impianti per la climatizzazione invernale di potenza termica utile nominale superiore a 10 kW che gli impianti per la climatizzazione estiva e pompe di calore di potenza termica utile nominale superiore a 12 kW.

Il controllo dell’efficienza energetica

A seconda che gli impianti abbiano generatore di calore a fiamma (a combustibile liquido o solido, o a gas), abbiano macchine frigorifere o pompe di calore, siano alimentati dal teleriscaldamento o siano cogenerativi, cambiano le scadenze per gli anni in cui è necessario controllare l’efficienza energetica, da 1 (per i generatori alimentati a combustibile liquido o solido con una potenza termica superiore a 100 kW) fino a 4 per i modelli più piccoli.

Il controllo deve essere effettuato anche nella prima messa in servizio dell’impianto, a cura della ditta installatrice, qualora si sostituiscano gli apparecchi del sottosistema di generazione o nel caso di interventi non periodici, ma in grado di modificare l’efficienza energetica. Alla fine, il manutentore redigerà e sottoscriverà il Rapporto di Controllo di Efficienza Energetica in tre copie.

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