Regolamenti comunitari sulla certificazione FGAS

  • Autore: MARTINI NICOLA
  • 29 gen, 2018
uomo che installa un condizionamento d'aria

La regolamentazione dei gas fluorati passa obbligatoriamente dalla disciplina posta in essere dal Registro Nazionale dei Gas Fluorurati ad effetto serra (Fgas), cui tutti gli operatori del campo debbono attenersi.

La dichiarazione Fgas, da attuarsi su base annuale, contiene appunto informazioni sulla quantità di emissioni nell’atmosfera dei suddetti gas per apparecchiature di refrigerazione fisse, condizionamento o impianti fissi antincendio.

Nello specifico la legge ha introdotto un vero e proprio registro telematico al cui interno sono incluse tutte le aziende che hanno ricevuto l’abilitazione alla lavorazione di queste miscele, oltre a un severo regolamento in tema di condizionamento e refrigerazione.

Tuttavia, nel corso degli ultimi due anni, la legislazione è stata sottoposta ad alcune modifiche. Sono state infatti apportate alcune novità, grazie all'emanazione di 3 direttive europee (risalenti al 18 novembre 2015), ad integrazione del contenuto originale del testo.

Le 3 direttive europee sull'utilizzo di gas fluorurati e climatizzazione

Di seguito proviamo ad elencarle e ad analizzarle più in profondità.

I regolamenti rettificano la normativa precedente nel settore del condizionamento, utilizzo dei gas fluorati e climatizzazione. Ecco le modifiche più significative di ciascuno di essi:

  1. Regolamento di esecuzione 2015/2066.
    Va a stabilire quelli che sono i requisiti minimi di base e le condizioni di sicurezza che devono essere assicurate da ogni tecnico per ottenere la certificazione Fgas e, dunque, poter effettuare servizio di installazione, di revisione e di manutenzione su commutatori elettrici che contengono gasfluorurati (o sul loro recupero). La norma è dunque indissolubilmente legata al singolo tecnico qualificato aziendale e non all’azienda nel suo complesso.
  2. Regolamento in esecuzione 2015/2067.
    Questa norma va invece a disciplinare un altro aspetto per l’ottenimento della certificazione Fgas. Si occupa infatti di fissare i requisiti da mostrare per operare su sistemi di refrigerazione fissi e di condizionamento dell’aria (alcuni esempi sono le pompe di calore, le celle frigorifere e le celle refrigeranti montate su autoveicoli come camion o rimorchi). In questa circostanza la certificazione deve essere ottenuta sia dal singolo tecnico che dall’impresa atta all'installazione.
  3. Regolamento di esecuzione 2015/2068.
    Una direttiva che attiene invece al formato delle etichette per tutti i prodotti e macchinari contenenti gas fluorurati. La norma non riguarda direttamente la certificazione Fgas, infatti l’obiettivo che intende servire è di tipo informativo, ossia quello di mettere il consumatore finale al corrente del contenuto delle apparecchiature che saranno poi montate dai tecnici (come i condizionatori o climatizzatori stessi).

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