Perché sono utili i sistemi di filtraggio dell'acqua
- Autore: Stan Petkov
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- 10 ott, 2019

Possiamo fidarci dell’acqua che esce dal nostro rubinetto? In Italia, in media – a parte casi limite, sempre o quasi sempre ben documentati dalle Autorità preposte – possiamo contare su un’acqua di ottima qualità, buona da bere, senza particolari controindicazioni. Come si spiega allora il proliferare di sistemi per il filtraggio dell’acqua, ormai proposti a prezzi sempre più convenienti con formule che vanno dall’acquisto diretto all’abbonamento periodico? Mero consumismo o c’è qualcosa di fondato nell’opportunità di filtrare l’acqua? Oppure ancora, come dicono alcuni, il rimuovere certe sostanze dall’acqua potrebbe addirittura renderla meno preziosa per il nostro organismo?
Come funzionano i filtri a carboni attivi
Posto che l’acqua dei nostri rubinetti viene sempre depurata – altrimenti non sarebbe potabile, a differenza dell’”acqua minerale naturale” di sorgente che le aziende non possono alterare – possono esserci vari motivi per acquistare un sistema di filtraggio dell’acqua, per esempio quando c’è una forte presenza di calcare, un sapore sgradevole, la preoccupazione di trasmissione di malattie infettive in contesti particolari.
I filtri più comuni sono quelli a carboni attivi, che possono essere sia installati sul rubinetto da dove si prende l’acqua da bere, sia alla fonte dell’impianto dell’acqua di tutta la casa. Il carbone ha la capacità di assorbire le sostanze organiche, migliorando sia il sapore che l’odore dell’acqua, ma non ha effetto contro le sostanze inorganiche, ovvero ferro, calcio, cloro (e i batteri).
Gli altri tipi di filtro
Il filtro a osmosi inversa è invece molto più costoso e complesso, e si basa sulla possibilità di far passare l’acqua attraverso una membrana con maglie minuscole, che raccoglie quindi sia i sali minerali che le molecole organiche e inorganiche, senza dimenticare i batteri. In altre parole, con un filtro a osmosi inversa l’acqua è davvero pulitissima. L’impianto è di discrete dimensioni e rende potabile qualsiasi acqua, ma c’è il rischio che la impoverisca, togliendo troppe sostanze.
Il filtro a campo magnetico o dolcificatore ha invece l’obiettivo primario di eliminare il calcare (dannoso in particolar modo per gli elettrodomestici), anche se a fini alimentari con questi filtri l’acqua rimane di fatto la stessa.
Infine, il filtro a scambio ionico sostituisce gli ioni di calcio con ioni di sodio, molto efficace per ridurre il calcare ma non indicato a esempio per chi soffre di ipertensione, considerando la quantità di sodio che viene immessa nell’acqua.